Creativi, giovani, informali: i tessuti tinti in capo si riconoscono dall’emozione e dalla sensazione che danno immediatamente. Perché hanno un aspetto vissuto che li rende perfetti per un outfit molto easy e comfy, ma anche per un aperitivo o una cena fra amici. Solitamente questo tipo di capi non sono indicati per un utilizzo troppo formale ma se parliamo di business casual allora ci si può sbizzarrire anche in abbinamenti più seriosi. Il tinto in capo, usato moltissimo per la camicia da uomo, in realtà è una lavorazione che può essere applicata anche a giacche, pantaloni, pullover. Insomma, una tecnica versatile utilizzata su diverse composizioni come il cotone, il lino e la lana, fibre cioè naturali.

Ma come funziona? La parola stessa dà un suggerimento: si tratta di un capo che viene colorato. Quindi non si parte, da stoffe colorate che poi vengono cucite, al contrario invece viene creato il capo, con un tessuto detto “pronto per tinta” che ha solitamente una colorazione molto neutra (solitamente bianco o beige). Dopo aver assemblato nel nostro caso la camicia in tutte le sue lavorazioni, essa viene colorata attraverso procedimenti di tintoria speciali.Possono, infatti, essere lavati con colorazioni solide oppure decolorati in specifiche zone; si possono applicare delle colorazioni a freddo, con particolari enzimi, fino a ottenere effetti molto suggestivi e “vissuti”, come il degradè, il maltinto. È una tecnica molto versatile, e anche particolarmente antica, visto che in Giappone è conosciuto, con il nome shibori, fin dal VIII secolo.

Possiamo parlare anche di un “capo sovratinto”, quando inizialmente il capo è stato cucito con un materiale colorato o stampato e poi viene nuovamente tinto. Si avrà quindi una mescola di diverse colorazioni e sfumature che se realizzato a regola d’arte darà vita ad un capo unico e dal sapore vissuto.

Dove finisce la tecnica e dove inizia lo stile? Per rispondere bisogna porre attenzione ai dettagli della camicia da uomo. Quelle tinte in capo, infatti, spesso hanno una colorazione irregolare all’altezza delle cuciture, sui polsi, sul cannoncino anteriore: è il segno che la tinta, proprio perché aggiunta dopo, penetra in modo irregolare nelle fibre. Ma è proprio questa la segreta bellezza che definisce un’estetica fascinosa e allo stesso tempo informale, stilosa senza essere inamidata.